Shanghai. Tra i luoghi dellExpo ne figura anche uno dimpronta italiana, firmato da Mario Occhiuto (studio mOa), vincitore del concorso internazionale per la progettazione e il recupero di un ambito industriale dismesso che si appresta a divenire il cuore dellarea «Best Urban Practices». Il progetto fa parte del programma di collaborazione per la protezione ambientale, attivato dal ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare italiano e dal suo omologo cinese.
Il complesso si articola in una serie di fabbricati esistenti di cui i progettisti hanno scelto di conservare struttura e forma, rinnovandone linvolucro, e in un nuovo edificio che collega la piazza antistante e i padiglioni espositivi. La nuova pelle esterna, in lastre di cotto ricomposto (1,2 x 1,2 m), funge da elemento schermante esterno e filtro per lingresso della luce naturale attraverso una complessa traforatura, oltre a contribuire al miglioramento delle prestazioni termiche delledificio. La decorazione delle singole lastre è stata studiata ispirandosi alle ceramiche di Vietri, alternando pieni a vuoti che restituiscono un gusto tipico delle architetture tradizionali dellarea mediterranea.
Coerentemente con lo spirito dellintervento, il progetto fa un accorto uso dei materiali: riciclabili (come lalluminio delle falde di copertura dei padiglioni) e riciclati. Il cotto ricomposto incarna la volontà di operare nella direzione di una sostenibilità valutata sullintero ciclo di vita delledificio. Questo materiale dipende in alta percentuale da componenti di riciclo e da uno speciale impasto di cotto, frantumato e legato con resine e quarzi naturali: 41% di frammenti di terracotta, 50% di quarzo e 9% di colorante organico e resina. Attraverso un processo di compressione ad alta pressione si ottiene il prodotto finale, che consente la realizzazione di lastre che possono raggiungere le dimensioni di 1,2 x 3 m. Tale scelta recupera lantichissima tradizione italiana dellutilizzo del coccio pesto che si ritrova nelle case di Pompei e in molte basiliche paleocristiane. Per il risparmio energetico, si è optato per un sistema basato su una pompa di calore geotermica, alimentato da una superficie fotovoltaica in copertura.
Articoli recenti
- Mendrisio: satira e reality show a Teatro 12 Novembre 2025
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata






















